La conferenza Carbonhagen 2016 è dedicata alle caratteristiche dei materiali al carbonio, quali grafene e nanotubi, e Marta d’Amora ha presentato un lavoro interdisciplinare tra biofisica e scienza dei materiali per cui si è avvalsa il premio come Migliore Poster. Il lavoro, dal titolo “In vivo biocompatibility assessment of functionalized carbon nano-onions (f-CNOs) in zebrafish”, ha riguardato lo studio della biocompatibilità e biodistribuzione delle nanocipolle di carbonio, attraverso l’analisi degli effetti tossici nello zebrafish, usato come organismo modello e tramite tecniche avanzate di microscopia in fluorescenza.
Il lavoro di Marta d’Amora è stato svolto in collaborazione con Silvia Giordani e il suo team Nano Carbon Materials di IIT. Le nanocipolle, che devono il loro soprannome a una struttura di strati concentrici di carbonio, sono state funzionalizzate e rese solubili in liquidi biologici nei laboratori NACM. I risultati positivi della ricerca apportano un notevole contributo alla comprensione della biosafety dei nanomateriali al carbonio, e sono rilevanti per possibili future applicazioni delle nanocipolle in campo biomedico.